Il cambiamento è un processo che produce resistenza soprattutto quando si tratta di modificare un comportamento in azienda radicato nel tempo. Si tratta di una transizione che prevede il coraggio di lasciare le vecchie abitudini per fare spazio a delle nuove. Dobbiamo immaginare una nave che sta abbandonando il suo porto sicuro per un nuovo viaggio che ha come destinazione un nuovo porto più allettante. Questo comporta attraversare il mare dell’incertezza, la confusione e la paura.

Nella mia esperienza sono 4 i fattori che devono essere sempre presenti per facilitare e accelerare un cambiamento di tipo comportamentale:

1. Consapevolezza del tipo di cambiamento che si desidera ottenere e la sua programmazione considerando un periodo di transizione. Di quale tipo di cambiamento si tratta? Che livello di complessità? Quanto tempo? Che cosa mi aspetto come effetti? Quali step ipotizzo?

2. Partecipazione e accompagnamento. Un cambiamento calato dall’alto senza spiegazioni è più difficile da attuare. Un cambiamento andrebbe disegnato insieme ,

3. Autoconsapevolezza ed esempio. Prendere consapevolezza se stai lasciando anche tu quel “porto sicuro” eoni atteggiamento “vecchio stile” produce una “reazione vecchio stile” dei collaboratori.

4. Comunicazione del cambiamento atteso. Aiutando i dipendenti a comprendere meglio i cambiamenti, si crea un ambiente di lavoro più aperto e propenso al cambiamento. La gestione dei cambiamenti può aiutare a ridurre questa tensione e creare un processo fluido. Viene spesso omesso o dato per scontato che i collaboratori sappiano. La comunicazione continua e i feed-back continui accelerano un cambiamento desiderato. Senza supporto della leadership, coinvolgimento dei collaboratori, preparazione al cambiamento, comunicazione e formazione efficaci, è difficile implementare il cambiamento, incorporarlo e realizzarne i benefici.